La menopausa è un periodo di grandi cambiamenti per il corpo femminile. La fine delle mestruazioni, pur essendo un evento del tutto fisiologico, è spesso preceduta e accompagnata da disturbi di tipo diverso, che variano da donna a donna, per effetto della sospensione dell’attività delle ovaie, che smettono gradualmente di produrre gli ormoni sessuali femminili, fino ad arrivare alla completa interruzione del ciclo mestruale.
Per essere precisi, si parla di menopausa quando sono trascorsi 12 mesi dall’ultima mestruazione. La menopausa vera e propria rappresenta però solo una delle fasi del climaterio, un periodo che precede e segue la sospensione definitiva del ciclo mestruale, caratterizzato da alterazioni ormonali che possono provocare manifestazioni di diverso tipo.

I sintomi comuni della menopausa

La riduzione del livello di estrogeni nel sangue, e in generale le fluttuazioni ormonali, possono provocare la comparsa di alcuni sintomi tipici:

  • irregolarità nella frequenza e nell’intensità del ciclo mestruale, fino all’interruzione delle mestruazioni;
  • vampate di calore e sudorazione abbondante;
  • alterazione del ritmo cardiaco (tachicardia, palpitazioni);
  • sbalzi di pressione;
  • vertigini;
  • disturbi del sonno, anche legati alla sudorazione notturna;
  • secchezza e prurito vaginale, dolore o fastidio durante i rapporti sessuali;
  • aumento di peso, riduzione della massa muscolare, aumento del grasso addominale e delle dimensioni del girovita;
  • gonfiore addominale;
  • indolenzimento dei muscoli;
  • dolore alle articolazioni;
  • assottigliamento e riduzione di elasticità della pelle (in particolare sul viso);
  • caduta dei capelli;
  • sbalzi d’umore, irritabilità, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale, sensazione di affaticamento.

Va sottolineato, però, che non tutte le donne sperimentano questi disturbi, che possono avere intensità diversa da caso a caso.
Gli squilibri ormonali che caratterizzano la menopausa, inoltre, aumentano il rischio di comparsa di alcune condizioni e malattie, come le patologie cardiovascolari (ipertensione, infarto, ictus), quelle a carico di ossa e articolazioni (in particolare l’osteoporosi) e delle vie urinarie (infezioni come la cistite, incontinenza, ecc.).

Pancia gonfia: le cause

Tra i disturbi che frequentemente precedono o accompagnano la menopausa c’è la sensazione di avere la pancia gonfia.
Il gonfiore addominale in questa particolare fase della vita della donna è dovuto a diverse cause, sia ormonali sia legate allo stile di vita, ed è presente maggiormente nella fase caratterizzata dalle maggiori fluttuazioni nel livello di estrogeni, ovvero quella che precede la menopausa vera e propria, chiamata premenopausa. Con la sospensione definitiva delle mestruazioni e il calo di questi ormoni in circolo, il gonfiore addominale tende ad attenuarsi.

Le fluttuazioni ormonali hanno influenza su molti processi fisiologici che hanno luogo nell’organismo femminile, a partire dalla regolazione del metabolismo e dell’attività intestinale.
Nelle fasi che precedono la menopausa vera e propria, il livello di estrogeni può subire fluttuazioni significative: quando è molto alto rispetto a quello del progesterone (la cui produzione diminuisce, invece, in modo costante già a partire dalla premenopausa) è in grado di interferire con l’attività degli ormoni prodotti dalla tiroide, rallentando il metabolismo: questo potrebbe favorire l’aumento di peso, per cui anche assumendo la stessa quantità di calorie e mantenendo costante il livello di attività fisica, in menopausa è più facile ingrassare.

Inoltre, la quantità di estrogeni influenza anche la distribuzione del grasso corporeo, in quanto questi ormoni agiscono sui recettori del grasso e le alterazioni ormonali possono determinarne l’accumulo nella zona addominale. A questo si aggiunge il fisiologico rilassamento della muscolatura dell’addome, che contribuisce all’aumento del girovita.

Il gonfiore addominale in menopausa, inoltre, può essere legato alla ritenzione idrica e a quella di gas a livello intestinale.
La ritenzione idrica, cioè la tendenza a trattenere i liquidi all’interno dell’organismo, è favorita dalla presenza di un elevato livello di estrogeni, quindi nella premenopausa le fluttuazioni ormonali possono provocare episodi di gonfiore addominale dovuti a ritenzione di liquidi.
Gli ormoni hanno influenza anche sull’attività dell’intestino: la riduzione della motilità intestinale, l’alterazione della flora batterica e l’eccesso di produzione di gas sono tutti fattori in grado di provocare gonfiore addominale in menopausa.

Va ricordato, inoltre, che gli estrogeni hanno un ruolo nella regolazione della secrezione della bile; la riduzione del loro livello può determinare una diminuzione della produzione di sali biliari, che hanno un ruolo fondamentale nel processo di digestione e nel corretto funzionamento dell’intestino. In particolare, i sali biliari favoriscono la lubrificazione e l’espulsione delle feci, rendendole di consistenza più morbida: la loro carenza, quindi, può provocare gonfiore addominale e stitichezza.

Le alterazioni ormonali sono responsabili anche dell’aumento della produzione e dell’accumulo di gas a livello intestinale: questi gas, infatti, sono il risultato del processo di fermentazione degli alimenti, in particolare dei carboidrati e degli zuccheri, durante la digestione. Gli squilibri ormonali possono alterare sia la quantità sia la funzionalità degli enzimi che hanno il compito di rendere possibile la digestione di questi nutrienti, favorendone così la fermentazione: l’eccesso di gas prodotti provoca la sensazione di pancia gonfia.

Sia il rallentamento del metabolismo sia le fluttuazioni ormonali, poi, possono avere come conseguenza uno stato di disbiosi, ovvero un’alterazione della composizione e della funzione della flora batterica intestinale (più correttamente chiamata microbiota), un ulteriore fattore che può provocare gonfiore addominale.

Infine, come si è detto, la menopausa può essere caratterizzata anche da disturbi dell’umore, che si accompagnano spesso a fame nervosa, cioè la tendenza a mangiare di più, soprattutto cibi poco sani ma gratificanti, come per esempio i dolci.

A questo si aggiungono altri fattori legati allo stile di vita e ad abitudini poco sane che spesso la donna assume in questa fase di cambiamenti importanti a livello fisico e psicologico, e che non giovano alla salute e al benessere generale, oltre a favorire la fastidiosa sensazione di pancia gonfia.

Tra queste abitudini scorrette ci sono:

  • la riduzione o la sospensione dell’attività fisica;
  • l’alimentazione non equilibrata;
  • l’abitudine al fumo;
  • lo stress.

La pancia gonfia nella fase di menopausa vera e propria è dovuta principalmente a questi fattori, in quanto l’influenza delle fluttuazioni ormonali diventa poco significativa quando il livello di estrogeni e progesterone si riduce stabilmente.

Come si manifesta il gonfiore addominale in menopausa

I possibili sintomi che caratterizzano il gonfiore addominale nelle fasi di premenopausa e menopausa sono:

  • sensazione di tensione e di oppressione a livello dell’addome;
  • crampi;
  • flatulenza;
  • nausea;
  • eruttazione;
  • costipazione e stitichezza.

Non tutte le donne sperimentano questo disturbo e, in ogni caso, non sempre con la stessa intensità.
In generale, nella premenopausa il sintomo compare in corrispondenza delle mestruazioni, ma è frequente anche dopo i pasti, se particolarmente abbondanti, ricchi di alimenti che favoriscono il gonfiore (per esempio i carboidrati e gli zuccheri), o consumati velocemente; in quest’ultimo caso, infatti, è possibile che venga introdotta nello stomaco una quantità elevata di aria, che contribuisce a gonfiare la pancia. Di solito, però, il fastidio è di breve durata.

Pancia gonfia: i possibili rimedi

Adottare e mantenere un corretto stile di vita è il primo e più importante accorgimento da seguire per ridurre il fastidio della pancia gonfia e migliorare il benessere in menopausa.
Ecco alcuni consigli sulle corrette abitudini da adottare e sui possibili rimedi naturali utili per contrastare il gonfiore addominale.

  • Fai attenzione a quello che mangi: una sana alimentazione è fondamentale per evitare il fastidio della pancia gonfia. Nella dieta andrebbero ridotti il più possibile gli alimenti che provocano difficoltà di digestione e favoriscono la produzione di gas intestinali: i cibi grassi e quelli molto lavorati, che contengono generalmente elevate quantità di sale, i legumi non decorticati che sono facilmente soggetti a fermentazione, i latticini e i prodotti caseari, alcune verdure come i broccoli, i cavoli, i cavolini di Bruxelles, le verze, le rape, ecc. che contengono carboidrati a catena corta che fermentano nel colon; altre verdure, invece, come il finocchio, il sedano, il carciofo, la zucchina sono ricche di acqua e aiutano il processo digestivo. I carboidrati in generale possono provocare difficoltà di digestione e favorire la fermentazione: meglio consumarne quantità limitate e preferire pasta, riso e pane integrali.
  • Consuma più alimenti ricchi di fibre, che favoriscono la digestione e aiutano a rendere l’attività intestinale regolare.
  • Evita le bibite gassate: l’aria introdotta nello stomaco provoca gonfiore.
  • Fai attenzione a come consumi i tuoi pasti: spendi a tavola il giusto tempo e non mangiare troppo velocemente, perché questo può favorire l’ingestione di aria; masticare bene, poi, è fondamentale per evitare difficoltà di digestione.
  • Mantieni il corpo idratato: bere adeguate quantità di acqua e in generale assumere liquidi attraverso tisane e infusi a base di erbe (per esempio finocchio, che facilita l’eliminazione dei gas) aiuta a combattere il gonfiore dovuto a difficoltà di digestione e ritenzione idrica.
  • Fai regolarmente attività fisica: non è necessario praticare uno sport, ma è sufficiente una camminata veloce o una pedalata di una ventina di minuti al giorno, e qualche seduta alla settimana di esercizi di fitness mirati a rafforzare la muscolatura addominale, per prevenire la pancia gonfia e contrastare l’accumulo di grasso sull’addome. Inoltre, l’esercizio fisico regolare non solo è parte integrante e necessaria per un corretto lifestyle, ma aiuta a preservare la salute cardiovascolare.
  • Evita di fumare e di bere alcolici, che gonfiano la pancia, ostacolano la digestione e hanno un effetto negativo sull’apparato gastrointestinale e cardiovascolare.
  • Se sei sovrappeso, cerca di dimagrire: per farlo rivolgiti a un nutrizionista per impostare una dieta che tenga conto delle specifiche necessità legate alla menopausa.

Questi rimedi naturali e cambiamenti dello stile di vita sono generalmente efficaci nel contrastare il gonfiore addominale, ma è comunque sempre opportuno rivolgersi al proprio medico che cercherà di individuare le reali cause del disturbo (che può dipendere, per esempio, dalla sindrome del colon irritabile) e valuterà la necessità di specifici rimedi per contrastare il gonfiore, come per esempio prodotti a base di simeticone o dimeticone, che facilitano l’eliminazione dei gas. Inoltre, se il gonfiore è causato da uno stato di disbiosi, il medico può consigliare l’assunzione di integratori a base di probiotici (in particolare lattobacilli e bifidobatteri) o prebiotici (come i frutto-oligosaccaridi) per ritrovare il giusto equilibrio.