Il meteorismo è l’accumulo di gas nel tratto gastrointestinale, che provoca un disagio legato soprattutto alla sensazione di tensione e gonfiore addominale, correlata spesso a un’effettiva distensione addominale (l’incremento della circonferenza della pancia). Questo causa disturbi come flatulenza, eruttazioni, crampi e dolore addominale.

Cos’è il meteorismo?

Con il termine “meteorismo” si fa riferimento a una condizione in cui vi è un’eccessiva presenza di gas nel tratto gastrointestinale. Questa condizione si manifesta con il gonfiore addominale, ovvero con una sensazione di pienezza e tensione a carico dell’addome, spesso associata a un aumento visibile della circonferenza dello stesso.

La sensazione di avere la pancia gonfia può durare pochi minuti oppure perdurare anche per molte ore, e può essere accompagnata talvolta da coliche (forti spasmi addominali), dolore e crampi addominali, eruttazione, flatulenza e diarrea.

È uno dei sintomi gastrointestinali più frequenti: può presentarsi in qualunque momento della vita e interessa persone di tutte le età e le etnie. Molte persone, però, si ritrovano a fare i conti con il meteorismo nella terza decade di vita.

In generale, il gas intestinale è l’aria normalmente presente nel sistema digestivo, frutto del processo di digestione attraverso cui il corpo scompone gli alimenti nelle sostanze nutritive necessarie al corretto funzionamento dell’organismo.

Stomaco e intestino, in condizioni fisiologiche, contengono gas che vengono perlopiù assorbiti dalle pareti dell’intestino e immessi nel flusso sanguigno per essere eliminati con la normale respirazione. L’aria residua, invece, può essere espulsa con l’eruttazione (attraverso la bocca) o con le flatulenze (attraverso l’ano).

Con il termine flatulenza si fa riferimento all’emissione di gas intestinali derivanti dalla fermentazione del cibo non digerito all’interno del colon. La flatulenza è un processo fisiologico e si ritiene che, in condizioni normali, avvenga quotidianamente tra le 10 e le 20 volte al giorno e il gas emesso è spesso inodore. Quando si associa a meteorismo può, però, essere eccessiva e causare fastidio e imbarazzo.

Con eruttazione, invece, si intende l’espulsione tramite la bocca dell’aria in eccesso presente nello stomaco; questa è una risposta assolutamente naturale all’ingestione d’aria nel corpo che avviene mangiando, bevendo o fumando. Questo fenomeno è definito aerofagia e può contribuire al meteorismo. Oltre che mangiando, bevendo e fumando, si può deglutire troppa aria a causa di un’eccessiva salivazione causata dalla masticazione di chewing gum o caramelle, da protesi dentarie instabili o anche da disturbi come il reflusso gastroesofageo, la gastrite o infezioni da Helicobacter Pylori.

Sintomi dell’accumulo eccessivo di gas intestinale

Quando il gas resta troppo a lungo all’interno del tratto gastrointestinale, la sensazione provata da chi ne soffre può variare da un lieve disagio a un vero e proprio dolore e tale sensazione può interessare una sola parte dell’addome o riguardare più zone del corpo. In generale, tale disturbo può manifestarsi con:

  • dolorabilità, sensazione di pienezza, gonfiore o pressione all’addome;
  • dolore acuto, lancinante o sordo all’addome;
  • dolore, pressione o fastidio sul fianco destro o sinistro;
  • dolore, pressione o disagio nella parte superiore o inferiore della schiena;
  • dolore, pressione o fastidio al petto.

Poiché molti di questi sintomi possono essere riconducibili a condizioni più gravi del semplice accumulo di gas, in caso di dubbi è fondamentale rivolgersi a un medico o uno specialista per ottenere una diagnosi certa.

Per quanto riguarda il meteorismo, invece, questo si manifesta generalmente con gonfiore addominale, che può però essere accompagnato da uno o più dei seguenti sintomi:

  • dolori, crampi o spasmi addominali;
  • eccessiva eruttazione o flatulenza;
  • distensione addominale (aumento visibile della circonferenza dell’addome).

In via generale, è bene ricordare che i sintomi possono presentarsi con intensità e frequenza diverse a seconda delle caratteristiche individuali.

Possibili cause del meteorismo

La produzione di gas in eccesso e nel tubo digerente può dipendere da molti fattori diversi. In gran parte dei casi le cause sono correlate all’alimentazione, ma se questo fenomeno è associato a ulteriori sintomi, può rappresentare un campanello d’allarme per altre patologie (gastrointestinali e non).

Tra le principali cause del meteorismo rientrano:

  • particolari stati emotivi, soprattutto fenomeni ansiosi, che possono portare all’aerofagia;
  • scorrette abitudini alimentari;
  • intolleranze alimentari;
  • assunzione di bevande gassate e alimenti che provocano la formazione di gas (per esempio i legumi, la frutta e la verdura);
  • patologie o particolari condizioni mediche.

Scorrette abitudini alimentari

Sebbene una delle cause più comuni del meteorismo è l’alimentazione, non bisogna pensare che questa condizione sia legata solo ed esclusivamente all’assunzione di alcuni cibi che favoriscono la produzione di gas nell’intestino. Ci sono, infatti, alcuni comportamenti (a tavola e non) che possono provocare l’insorgenza del disturbo. Tra questi rientrano:

  • mangiare troppo durante un singolo pasto;
  • consumare i pasti troppo rapidamente;
  • parlare mentre si mangia;
  • bere con la cannuccia;
  • masticare chewing gum o caramelle.

Intolleranze alimentari

Il meteorismo può essere causato anche da intolleranze alimentari o sindromi da malassorbimento, come la celiachia.

L’incapacità di digerire e assorbire completamente alcune sostanze, come il lattosio (lo zucchero del latte e dei latticini), il glutine o i lieviti provoca, infatti, la fermentazione di queste sostanze da parte dei batteri intestinali, e quindi l’accumulo di aria nell’intestino.

Alimenti che provocano la formazione di gas

Sebbene l’assunzione di ciascun alimento provochi reazioni differenti in ogni organismo, esistono alcuni cibi che, per la loro composizione, portano ad una maggior produzione di gas intestinali. In generale, si tratta di alcune tipologie di carboidrati, come le fibre solubili o alcuni tipi di zuccheri di difficile assorbimento da parte dell’intestino (tra questi rientrano gli oligosaccaridi, i disaccaridi, i monosaccaridi e i polioli fermentabili); questi, per le loro caratteristiche, passano praticamente intatti nell’intestino crasso e, una volta entrati nel colon, fermentano grazie alla flora batterica intestinale, che li decompone e produce gas.

Tra gli alimenti maggiormente responsabili della produzione di gas ci sono:

  • legumi, soprattutto i fagioli;
  • frutta e verdura;
  • cereali integrali;
  • alimenti ricchi di zuccheri semplici.

Insieme agli alimenti, però, vanno anche considerate le bibite gassate e i dolcificanti artificiali (come sorbitolo, mannitolo e xilitolo), che possono contribuire all’accumulo di gas.

Condizioni mediche particolari o patologie

L’eccesso di gas può essere causato anche da particolari condizioni mediche, di differente gravità. Tra queste rientrano:

  • disbiosi intestinale: un’alterazione nella composizione della flora intestinale, come nel caso della sindrome da proliferazione batterica dell’intestino (SIBO, acronimo per Small Intestinal Bacterian Overgrowth);
  • malattie infiammatorie croniche dell’intestino: (le più note sono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa);
  • sindrome del colon irritabile (chiamata impropriamente anche colite);
  • paralisi dell’ileo, cioè la temporanea interruzione dei normali movimenti intestinali, che può essere causata dal diabete, da interventi chirurgici addominali, dall’uso di particolari farmaci e da un ridotto funzionamento della tiroide (ipotiroidismo);
  • stitichezza: definita anche “stipsi”, è la difficoltà ad evacuare, che causa la permanenza prolungata delle feci nell’intestino, portando a una produzione eccessiva di gas;
  • ostruzione intestinale.

Il meteorismo non è raro, poi, durante la gravidanza, come conseguenza della crescita del bambino e della pressione che esercita sull’addome, generando spesso un rallentamento dei movimenti intestinali (peristalsi).

Infine, le cause del meteorismo possono essere anche di natura psicologica (ansia, stress prolungato, tensione nervosa, depressione e disturbi del sonno).

Come capire se si soffre di meteorismo?

La diagnosi di meteorismo da parte del medico avviene attraverso il colloquio con il paziente, che è mirato all’individuazione dei sintomi, delle abitudini e dello stile di vita. Raramente, infatti, gli esami sono utili per diagnosticare il meteorismo; questi, invece, vengono spesso utilizzati per identificare condizioni sottostanti, come le intolleranze alimentari o eventuali patologie associate.

Il medico, quindi, si informerà sulle condizioni di salute del paziente, sull’eventuale assunzione di farmaci e sulle abitudini alimentari; potrà, inoltre, eseguire un esame fisico per testare la tensione addominale e comprendere in quali aree il paziente avverte maggior dolore.

Un consiglio utile potrebbe essere quello di compilare un diario alimentare, ovvero un quaderno in cui annotare quotidianamente la composizione dei pasti assunti e l’eventuale comparsa dei sintomi: questo, infatti, potrebbe rivelarsi di grande utilità per lo specialista, in quanto potrebbe aiutarlo a comprendere la causa legata all’accumulo di gas.

Rimedi e consigli utili per sbarazzarsi del meteorismo

La diagnosi di meteorismo può condurre a diversi di tipi di trattamento, a seconda delle cause che sono all’origine di questo disturbo gastrointestinale. Quando il meteorismo è secondario, cioè indotto da un’altra malattia, si risolve nel momento in cui si cura la patologia primaria.

Quando, invece, è causato da fattori legati all’alimentazione, è necessario modificare la dieta quotidiana, riducendo il consumo degli alimenti che producono gas e modificando le abitudini di vita scorrette. Un consiglio degli esperti per controllare la produzione di gas intestinale e contrastare il meteorismo è favorire la digestione, evitando che i cibi permangano a lungo nel tratto gastrointestinale.

Per questo è importante:

  • consumare porzioni equilibrate: mangiare di meno e più di frequente, suddividendo l’apporto alimentare della giornata in 4-5 piccoli pasti;
  • migliorare il modo di assumere gli alimenti: mangiare lentamente, evitando di parlare;
  • masticare a lungo il cibo con la bocca chiusa;
  • introdurre liquidi, lontano dai pasti, per favorire i meccanismi digestivi;
  • evitare di bere con la cannuccia;
  • evitare le gomme da masticare;
  • limitare gli alimenti che producono gas: ridurre drasticamente l’assunzione di cibi ricchi di grassi, che richiedono una digestione più lunga;
  • ridurre il consumo degli alimenti Fodmap.

I Fodmap (acronimo che sta per “Fermentable Oligosaccharides, Disaccharider, Monosaccharides e Polyols“) sono alcuni carboidrati a catena corta (zuccheri oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili), presenti in molti alimenti, per lo più in frutta, verdura, legumi e cereali. Poiché sono scarsamente assorbibili dall’intestino, subiscono un processo di fermentazione da parte della flora batterica, soprattutto del colon, che produce gas e acidi grassi.

La completa eliminazione dei cibi con Fodmap dalla dieta non è possibile, in quanto verrebbero a mancare preziosi gruppi di nutrienti. Questi alimenti, inoltre, non producono sempre la stessa reazione fermentativa in tutte le persone, ma vi è una sorta di sensibilità individuale: coloro che hanno un intestino sensibile potrebbero avere maggiori difficoltà digestive per questi alimenti, riscontrando gas, gonfiore, dolore e distensione addominale. Per questo, un suggerimento valido è quello di tenere per un certo periodo un diario alimentare in cui annotare tutto ciò che si mangia e la comparsa di eventuali disturbi, per individuare a quali alimenti si reagisce maggiormente.

In alcuni casi, allo scopo di individuare gli alimenti responsabili del gonfiore e/o della difficoltà digestiva, si può procedere con una dieta per esclusione, che prevede di eliminare temporaneamente alcuni alimenti e di reintrodurli gradualmente in piccole dosi, tenendo sotto controllo l’eventuale comparsa di sintomi intestinali. In via generale, tale dieta prevede l’eliminazione di un alimento alla volta per un periodo di circa due settimane; trascorso tale lasso di tempo, il cibo escluso può essere gradualmente reintrodotto e si potrà eliminare un altro alimento. Questo regime alimentare, però, deve essere elaborato e controllato rigorosamente da uno specialista in gastroenterologia o da un nutrizionista, per evitare carenze nutrizionali che compromettano la salute e il benessere dell’organismo; una volta conclusa la fase di “test degli alimenti”, il medico potrà suggerire un piano alimentare volto a controllare i sintomi, ma fornire comunque il necessario apporto di sostanze fondamentali per l’organismo.

Per il trattamento dei sintomi del meteorismo possono, inoltre, essere utili farmaci e dispositivi medici a base di principi attivi in grado di ridurre la tensione superficiale delle piccole bolle d’aria presenti nel lume gastrico e intestinale, che grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche- favoriscono l’eliminazione dei gas intestinali. Tra questi vi sono:

  • integratori a base di enzimi digestivi: alfa-galattosidasi, la cui assunzione prima dei pasti favorisce la digestione dei carboidrati, e beta galattosidasi (o lattasi) che, assunto prima dei pasti, consente di digerire più facilmente il lattosio;
  • simeticone: un farmaco antischiuma da banco in grado di rompere le bolle di gas e renderle più semplici da eliminare;
  • antibiotici: il medico potrebbe prescriverli nel caso in cui la condizione sia associata a uno squilibrio della flora batterica;
  • probiotici (fermenti lattici): possono essere utili in caso di meteorismo, soprattutto se causato dalla sindrome dell’intestino irritabile.

Inoltre, va ricordato anche, tra i rimedi naturali,il carbone attivo, detto anche carbone vegetale, sostanza assorbente, da utilizzare prima e dopo i pasti, che cattura il gas. Questo ha, però, effetti anche sull’assorbimento di farmaci e nutrienti e va quindi usato con cautela.

Tecniche di rilassamento e di gestione dello stress, meditazione, biofeedback possono inoltre aiutare a curare il meteorismo se quest’ultimo è originato da fattori psicologici.

Altri consigli utili sono sicuramente quello di non fumare, perché quando si inala il fumo si aspira anche l’aria, e controllare lo stato delle protesi dentarie, in quanto se queste non sono ben fissate, possono provocare l’aumento della salivazione e, di conseguenza, l’ingestione di bolle d’aria contenute nella saliva.

Anche non eccedere con l’uso di lassativi è fondamentale, in quanto queste sostanze, normalmente utilizzate per ammorbidire le feci, se usate in eccesso, possono produrre effetti collaterali rilevanti.

Si raccomanda, infine, l’esercizio fisico regolare. L’attività motoria o sportiva, infatti, può aiutare a ridurre gas e gonfiore: migliora il funzionamento dell’apparato digerente e la motilità intestinale, favorisce il transito delle feci e, di conseguenza, abbassa il rischio di stipsi. Non è necessario svolgere attività ad alta intensità, è sufficiente anche praticare un esercizio moderato ma costante, come una breve passeggiata dopo i pasti.

Meteorismo e alimentazione

In generale, apportare delle modifiche al proprio regime alimentare può contribuire a ridurre la quantità di gas prodotto nell’intestino o eliminare quello in eccesso agevolandone il passaggio nel tratto gastrointestinale. Considerando, però, che ogni alimento provoca una reazione diversa nell’organismo di persone differenti, non è possibile fornire una lista univoca di elementi da preferire e/o da evitare; è importante, quindi, testare i vari alimenti, tenendo un diario alimentare, così da comprendere quali cibi e/o bevande provocano determinati sintomi.

In via generale, comunque, è possibile stilare un elenco di alimenti consigliati per contrastare o prevenire il meteorismo e che, quindi, possono essere introdotti nella propria dieta senza limitazioni. Tra questi rientrano:

  • Carni: carne rossa, pollame e pesce;
  • Uova;
  • Latticini: formaggi stagionati;
  • Cereali: mais, riso, grano saraceno, quinoa, miglio, amaranto, tapioca, ma va escluso il pane fresco;
  • Frutta: privilegiare melone, pere, agrumi (arancia, lime, limone, pompelmo) e ananas;
  • Verdura: zucchine, patate, erbette, fagiolini, germogli di bambù, cavolo cinese, carote, sedano, peperoni, erba cipollina, mais, melanzana, lattuga, zucca, barbabietole, cipollotti (solo la parte verde);
  • Acqua (i liquidi facilitano il transito intestinale e prevengono la stitichezza);
  • Tisane carminative, a base di semi di finocchio, di anice, di cumino, di aneto, da consumare dopo i pasti. Si tratta di piante carminative che limitano la fermentazione intestinale e favoriscono l’eliminazione del gas.

Le fibre non devono essere eliminate dalla dieta, ma è opportuno inserirle gradualmente in piccole dosi, rispettando la tollerabilità individuale.

Allo stesso modo, è possibile individuare una serie di alimenti che è preferibile evitare o consumare con moderazione durante episodi di meteorismo acuto. I principali sono:

  • Latticini: latte e prodotti caseari freschi, tra cui il latte di mucca, di capra e di pecora, il gelato, lo yogurt e tutti i formaggi freschi;
  • Verdure: rape, verza, carciofi, asparagi, barbabietole, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavoli, cavolfiori, aglio, porro, cipolle, scalogno;
  • Cereali e farine integrali: segale e frumento, se consumato in grandi quantità;
  • Legumi: fagioli, ceci, lenticchie, piselli;
  • Frutta: mango, mele, cachi, anguria, pesche, albicocche, avocado, ciliegie, lici, pere, prugne, susine, frutta secca, succhi di frutta, concentrati di frutta;
  • Cibi fritti ed eccessivamente ricchi di grassi;
  • Cibi lievitati o ricchi d’aria, come frappé, frullati e panna montata (in quanto tali preparazioni incorporano aria);
  • Dolci e prodotti da forno;
  • Castagne e frutta secca, come noci, nocciole, anacardi, arachidi e mandorle;
  • Insaccati (salsicce, salami, mortadella, cotechini);
  • Dolcificanti: fruttosio, isomalto, maltitolo, mannitolo, sorbitolo, xilitolo e altri dolcificanti che finiscono in -olo;
  • Bevande gassate, tra cui spumanti e vini frizzanti.

Quando rivolgersi al medico

In generale, in condizioni di buona salute, non è necessario rivolgersi al medico se si manifestano i sintomi del meteorismo. Questo, però, potrebbe essere utile in caso di malattie già precedentemente diagnosticate. In particolare, è bene recarsi direttamente al pronto soccorso nel caso in cui si sospetti un’appendicite, una peritonite o un’occlusione intestinale.

Qualora i disturbi dovessero diventare persistenti e interferire con la qualità della vita o lo svolgimento delle attività quotidiane, il medico di famiglia sarà in grado, a seguito di una visita, di suggerire accorgimenti da adottare per ridurne la comparsa o, se necessario, indirizzerà il paziente verso uno specialista in gastroenterologia. In particolare, è fondamentale rivolgersi al medico nel caso in cui i disturbi legati al meteorismo si manifestino in concomitanza a:

  • sangue nelle feci;
  • variazione di consistenza delle feci;
  • incontinenza fecale;
  • grave stitichezza o diarrea persistente;
  • perdita di peso involontaria;
  • nausea e vomito ripetuti.

In sintesi

Il meteorismo è un disturbo caratterizzato da un’eccessiva presenza di gas all’interno dell’intestino, che può manifestarsi con dolore, sensazione di pienezza e gonfiore a livello addominale. Le cause possono essere molteplici, ma sono per lo più legate all’alimentazione e a scorrette abitudini. Pertanto, è possibile combattere questa fastidiosa manifestazione adottando semplici accorgimenti, come evitare determinati alimenti (in particolare quelli che rendono complessa la digestione), evitare di fumare e masticare chewing gum, non usare le cannucce, evitare le bibite gassate e praticare attività fisica regolarmente. In genere, non è necessario rivolgersi al medico in caso di meteorismo, ma se si hanno dubbi sulla propria condizione e/o se si hanno ulteriori patologie è sempre preferibile consultare uno specialista, che indagherà sul problema e sulle possibili cause scatenanti, suggerendo un rimedio o un trattamento indicato al singolo caso.

FAQ

È possibile prevenire la formazione di gas intestinale?
No, non è possibile prevenire la formazione di gas nell’intestino, in quanto questo è un processo fisiologico di ogni organismo. Si può, però, prestare attenzione a ciò che si mangia e/o si beve, per evitare che nel corpo si accumulino gas in eccesso.

Quali malattie possono essere associate al meteorismo?
Le condizioni mediche che possono associarsi al meteorismo sono numerose. Tra queste rientrano: appendicite, celiachia, coliche renali, colite, fibrosi cistica, intolleranza alimentare, sindrome dell’intestino irritabile, gastroenterite virale, occlusione intestinale, peritonite e cancro al colon.

Quali alimenti evitare per il meteorismo?
In caso di gonfiore addominale è consigliato limitare il consumo di alimenti che contribuiscono ad aumentare i gas intestinali o rendono difficoltosa la digestione. Tra questi vi sono i cibi molto grassi, quelli ricchi di sostanze nervine (tè, caffè, cioccolato, alcol e bevande energizzanti), legumi, latte e derivati, bevande gassate e dolcificanti artificiali.

Fonti

  • Istituto Superiore di Sanità Società italiana di medicina generale. Gonfiore addominale: approccio razionale e pratico nelle cure primarie. Disease management, Pacini Editore Medicina.
  • Zhang L; Sizar O; Abdul W; Higginbotham K. Meteorism (Tympanites). National Center of Biotechnology Information 
  • Gibson PR, Shepherd SJ. Food choice as a key management strategy for functional gastrointestinal symptoms. Am J Gastroenterol. 2012 May;107(5):657-66; quiz 667. doi: 10.1038/ajg.2012.49. 
  • My Cleveland Clinic, Low FODMAP Diet - Accesso in data marzo 2024
  • NIH (National Library of Medicine), Meteorism - Accesso in data marzo 2024
  • My Cleveland Clinic, Gas and Gas Pain - Accesso in data marzo 2024