Psillio: che cos’è?

Lo psillio è una fibra ricavata dai semi e dalla cuticola, la parte che riveste i semi, della Plantago Psyllium, una pianta erbacea di cui esistono molte varietà. La sua assunzione può essere utile per supportare le funzioni del sistema digerente e, in particolare, può essere utilizzato come lassativo naturale per favorire la regolarità del transito intestinale e normalizzare il volume e la consistenza delle feci.

È apprezzato soprattutto per il suo contenuto in mucillagini, sostanze di cui pare essere particolarmente ricca la varietà Plantago Ovata. La mucillagine ottenuta dallo psillio proviene dalla cuticola del seme e si ottiene dalla macinazione meccanica del suo strato esterno. È un materiale fibroso, bianco e idrofilo, cioè ha una struttura molecolare che gli permette di assorbire l’acqua e trattenerla, aumentando il suo volume di almeno dieci volte.

Le mucillagini di psillio a contatto con l’acqua si sciolgono e formano una sorta di gel emolliente dalla consistenza viscosa e densa che resiste alla digestione nell’intestino tenue. Grazie alla sua struttura cellulare è in grado di richiamare liquidi nell’intestino, aumentando la massa delle feci e ammorbidendole. Di conseguenza, stimola i movimenti intestinali (peristalsi) e facilita l’evacuazione.

Utilizzato tradizionalmente nella medicina indiana, lo psillio è stato oggetto di molti studi che hanno dimostrato le sue molteplici proprietà importanti per la salute intestinale e il benessere di tutto l’organismo. Sono noti, infatti, i suoi benefici effetti sui livelli di colesterolo, trigliceridi e zucchero nel sangue, mentre è ancora da confermare la sua efficacia sul controllo del peso.

Psillio: le proprietà

Normalizza il transito intestinale

Lo psillio ha un’azione lassativa naturale di tipo meccanico. Attirando acqua nell’intestino, normalizza il volume e la consistenza delle feci, favorendo così in caso di stipsi il transito intestinale e l’evacuazione.

L’uso di prodotti a base di psillio è utile anche in tutti quei casi in cui sia necessario ammorbidire le feci per ridurre il dolore causato dal loro passaggio attraverso il canale rettale, come per esempio in presenza di emorroidi o ragadi anali, e dopo interventi chirurgici all’intestino retto o all’ano.

Per le sue caratteristiche, lo psillio può essere utilizzato anche per alleviare la stitichezza in caso di colon irritabile (o sindrome dell’intestino irritabile), diverticolosi e colite. Infatti, fermenta più lentamente di altre fibre e quindi non aumenta il gas a livello intestinale.

Oltre che nella stipsi, lo psillio è efficace anche per alleviare la diarrea, proprio grazie alla sua capacità di assorbire i liquidi in eccesso, aumentando il volume delle feci e rallentandone il passaggio attraverso il colon.

Questa duplice attività rende lo psillio un prezioso alleato regalato dalla natura per favorire l’equilibrio e la regolarità dell’intestino, per normalizzare il transito intestinale e per modulare l’assorbimento di nutrienti.

Ha effetto prebiotico

Lo psillio ha anche un effetto prebiotico: favorisce, infatti, la proliferazione dei batteri benefici della flora intestinale, a discapito dei microrganismi nocivi, e aumenta la produzione di acidi grassi a catena corta (come il butirrato) che hanno un effetto positivo, in particolare per le difese immunitarie dell’organismo.

È alleato del cuore e nemico della sindrome metabolica

Lo psillio, in particolare, ha un’azione ipoglicemizzante: può aiutare, infatti, a modulare la risposta glicemica dell’organismo ai pasti, riducendo i livelli di insulina e di zucchero nel sangue. Questo effetto, comune a tutte le fibre solubili, è particolarmente spiccato nello psillio, che rallenta la digestione degli alimenti inglobandoli nel gel.

Tra le attività dimostrate dello psillio vi è anche la sua capacità di ridurre il colesterolo LDL, quello “cattivo”, e i trigliceridi. Questa azione si spiegherebbe con il fatto che lo psillio si lega ai grassi e aiuta il corpo a eliminarli.

Aiuta a combattere la fame

Lo psillio riduce l’assorbimento intestinale degli zuccheri e dei grassi ed è quindi spesso consigliato nell’ambito di diete ipocaloriche, anche se al momento non vi sono evidenze scientifiche sulla sua effettiva efficacia nell’alzare il metabolismo.

Inoltre, rallentando lo svuotamento dello stomaco riduce l’appetito e aumenta la durata del senso di sazietà: lo psillio potrebbe quindi giocare un ruolo nel controllo del peso, ma in merito sono necessari ulteriori studi.

È lenitivo ed emolliente per l’apparato digerente

Lo psillio, oltre a contribuire alla regolarità del transito intestinale, è caratterizzato da un’azione lenitiva ed emolliente per l’apparato digerente. Questa attività è dovuta all’alto contenuto in mucillagini della buccia dei suoi semi e alla loro capacità di assorbire grandi quantità di acqua e di formare una massa gelatinosa. La mucillagine resiste agli enzimi digestivi e ai batteri di stomaco e intestino tenue, e durante il suo passaggio attraverso il tratto gastro-intestinale riveste la membrana mucosa e pulisce le pareti intestinali, alleviando le irritazioni.

Un aiuto per la bellezza

I semi di psillio vengono impiegati anche per uso esterno, in cosmetica, come ingredienti di prodotti per la cura di pelle e capelli, sotto forma di gel, oli, lozioni o detergenti, grazie alle sue proprietà emollienti e lenitive.

Psillio: modalità di assunzione

Lo psillio è disponibile in commercio sotto varie forme (polvere, compresse, capsule, tavolette, semi interi), ed è venduto, a seconda delle sue caratteristiche, come alimento, integratore alimentare o farmaco. È presente anche in alcuni prodotti alimentari arricchiti con fibre, come i cereali per la prima colazione.

Lo psillio è utilizzato per la produzione di prodotti panificati, come il pane alle mandorle, a basso contenuto di carboidrati, visto che circa il 90% degli zuccheri vegetali di cui è composta la farina di cuticole consiste in fibre, e in molte preparazioni vegane, come addensante, in sostituzione delle uova.

Può essere uno dei principi attivi contenuti in farmaci di automedicazione, da assumere al bisogno in caso di stitichezza occasionale, oppure può essere contenuto, anche in associazione ad altri componenti, in integratori alimentari da assumere quotidianamente in caso di ridotto apporto di fibre con la dieta. In entrambi i casi è fondamentale attenersi alle indicazioni d’uso, alle dosi e alle modalità di assunzione indicate nel foglietto illustrativo.

In generale, si raccomanda di assumere lo psillio e gli integratori di fibre in generale con abbondanti quantità di acqua o altri liquidi, come succhi di frutta, latte, tisane ecc., per consentire alle mucillagini di gonfiarsi e formare il gel, ed evitare così il rischio di costipazioni o blocchi intestinali e di adesione alle pareti della gola. Gli esperti concordano nel raccomandare di assumere almeno 30 ml di liquidi per ogni grammo di psillio.

Le dosi suggerite variano in ordine all’età e al tipo di alimentazione, se ricca o meno di fibre. Si raccomanda, quindi, di seguire le indicazioni riportate in etichetta.

Psillio: avvertenze e controindicazioni

Lo psillio è generalmente ben tollerato e anche l’assunzione giornaliera in dosi adeguate non è dannosa.

Le reazioni allergiche sono molto rare e relative soprattutto all’inalazione o alla deglutizione dello psillio in polvere; in tal caso si possono manifestare sintomi come difficoltà respiratorie, riniti, eruzioni cutanee, nausea e vomito.

In generale gli integratori di fibre possono causare gonfiore addominale e gas intestinale, almeno inizialmente e se consumati in dosi eccessive. Può essere utile, quindi, introdurre lo psillio nella dieta in modo graduale, fino ad arrivare alla dose quotidiana indicata.

In generale, è sempre meglio consultare il medico o il farmacista prima di aggiungere alla dieta quotidiana lo psillio per verificare se interferisca o meno con eventuali terapie farmacologiche in corso o con patologie preesistenti. È importante infatti ricordare che gli integratori di fibre possono diminuire l’assorbimento di alcuni farmaci, di minerali (per esempio il litio) e di alcune vitamine. Per questo lo psillio deve essere assunto un’ora prima o dopo farmaci e altri integratori.

È bene fare attenzione anche se si sta seguendo una terapia ipocolesterolemizzante o ipoglicemizzante: l’abbassamento del colesterolo e della glicemia indotti dallo psillio possono richiedere un aggiustamento delle dosi dei farmaci.

Lo psillio è controindicato in caso di blocco intestinale, malattia di Crohn, megacolon tossico e in caso di difficoltà di deglutizione.

Inoltre, l’assunzione di psillio deve essere evitata in caso di stitichezza cronica causata da fattori meccanici, come occlusioni intestinali, ernie e quando la stitichezza o la diarrea sono accompagnate da vomito, crampi e dolori addominali.

 

Fonti

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  • Medline Plus (medlineplus.gov)
  • Verma A, Mogra R. Psyllium (Plantago ovata) Husk: A Wonder Food for Good Health
  • International Journal of Science and Research (IJSR) ISSN (Online): 2319-7064
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