Spesso chiamata impropriamente influenza intestinale, la gastroenterite virale è un disturbo gastrointestinale piuttosto comune. Ecco in cosa consiste e quali sono i consigli su come affrontarla per tornare rapidamente in salute.

Mal di pancia, scariche di diarrea, senso di malessere, nausea, magari anche qualche linea di febbre sono alcuni dei sintomi tipici di una gastroenterite, ovvero di un’infezione che colpisce il tratto dell’intestino. Rappresenta uno tra i disturbi gastrointestinali più comuni, che può colpire a tutte le età, ma che risulta particolarmente frequente nei bambini. Peraltro, i bimbi molto piccoli, insieme agli anziani e a chi ha un sistema immunitario già indebolito, sono più esposti al rischio di complicanze.

La gastroenterite può essere imputabile a diversi agenti patogeni, batteri, virus o parassiti. Qui di seguito ci concentriamo in particolare sulla gastroenterite di origine virale, molto spesso definita “influenza intestinale”. Il termine è però improprio, cioè non è corretto dal punto di vista medico, perché il virus responsabile dell’influenza non rientra tra quelli che possono scatenare questo disturbo.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, dalle cause ai sintomi fino alle strategie di cura da adottare durante la fase acuta per favorire la guarigione e recuperare rapidamente salute e benessere.

    Cos’è la gastroenterite virale e quali sono le cause?

    Una gastroenterite virale è un’infezione che si sviluppa a livello intestinale per l’azione di virus. Tale condizione è spesso definita “influenza dello stomaco”, ma il termine non risulta corretto da un punto di vista medico, in quanto si tratta di un’infezione dell’intestino (e non di una malattia dello stomaco) e la causa scatenante non è il virus dell’influenza. Il vaccino contro il virus dell’influenza, infatti, non è in grado di proteggere dalla gastroenterite virale.

    Questa condizione è molto comune e chiunque può contrarla, anche se alcune categorie di persone hanno maggiori probabilità di sviluppare sintomi più gravi. Tra questi vi sono:

    • neonati e bambini piccoli;
    • anziani;
    • persone (di qualsiasi età) con un sistema immunitario debole.

    Tra gli agenti virali che possono esserne responsabili, i più comuni ceppi sono:

    • i norovirus: della famiglia dei calicivirus, sono ritenuti la causa più comune di epidemie di gastroenterite (non a caso sono noti anche come virus di Norwalk dal nome della cittadina americana che è stata il centro, nel 1968, di un’epidemia di gastroenterite). Questi virus, altamente resistenti alle temperature e ai disinfettanti, sono la causa principale di gastroenterite virale negli adulti e sono responsabili di circa la metà dei casi in tutto il mondo;
    • i rotavirus: ritenuti la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini sotto i 5 anni in tutto il mondo;
    • gli astrovirus: colpiscono soprattutto i bambini di età inferiore ai tre anni (sono, infatti, molto comuni all’interno degli asili nidi), ma possono colpire anche gli anziani all’interno delle case di riposo;
    • gli adenovirus: causano più spesso infezioni respiratorie, ma se ingeriti possono provocare infezioni gastrointestinali a qualsiasi età.

    Ogni virus intestinale ha una stagione in cui è più attivo: rotavirus e norovirus, nel nostro emisfero, sono particolarmente attivi nella stagione autunnale e invernale, tra ottobre e aprile. Forse è proprio perché le gastroenteriti virali sono più frequenti nello stesso periodo in cui è diffusa l’influenza, che si parla spesso di influenza intestinale: ma, lo ripetiamo, il virus influenzale non causa infezioni gastrointestinali, ma provoca infezioni al sistema respiratorio.

    Come si diffonde la gastroenterite virale?

    I virus responsabili di gastroenteriti possono diffondersi molto facilmente da persona a persona, soprattutto attraverso il contatto con le feci o il vomito di una persona infetta.

    La trasmissione, quindi, può avvenire:

    • attraverso il contatto delle mani (che vengono poi portate alla bocca) con piccole particelle di feci o vomito di un soggetto infetto;
    • attraverso il contatto con superfici e oggetti contaminati (per esempio asciugamani, stoviglie, posate, bicchieri o giocattoli);
    • indirettamente, per esempio tramite l’ingestione di acqua o cibo infetti.

    Sintomi e complicanze della gastroenterite virale

    Una volta che il virus è entrato nell’organismo, dopo un tempo di incubazione (cioè il tempo che passa tra il contagio e la comparsa della sintomatologia nei soggetti) che può variare a seconda del tipo di agente virale (circa 12-48 ore nel caso del norovirus, 2 giorni nel caso del rotavirus, da 3 a 10 giorni per l’adenovirus, da 4 a 5 per l’astrovirus), compaiono i sintomi tipici, che comprendono:

    • scariche di diarrea acquosa (tre o più evacuazioni al giorno), in genere senza tracce di sangue;
    • dolore addominale o crampi addominali;
    • nausea;
    • vomito;
    • a volte febbre, di solito non elevata.

    Occasionalmente possono comparire anche brividi o sudorazione, dolori muscolari, mal di stomaco e mal di testa.

    Nella maggior parte dei casi una gastroenterite virale non è una patologia pericolosa e si risolve da sola, avendo cura di reintegrare i liquidi persi in conseguenza della diarrea e del vomito.

    Possibili complicanze

    La complicanza principale di una gastroenterite virale è la disidratazione, cioè una grave perdita di acqua e sali minerali essenziali all’organismo per funzionare al meglio: senza adeguato trattamento, la disidratazione può comportare seri danni per l’organismo e, nei casi più gravi, può risultare fatale.

    In particolare, le persone con un sistema immunitario più vulnerabile (come i bambini) hanno maggiori probabilità di disidratarsi e questo può aumentare la gravità dei rischi. A tal proposito, è bene prestare attenzione ad alcuni segni di disidratazione:

    • sete;
    • mancanza di urina o urina di colore scuro;
    • mancanza di feci o feci dure e secche;
    • debolezza o malessere;
    • occhi infossati;
    • piangere senza lacrime;
    • mal di testa da disidratazione;
    • labbra e lingua particolarmente secche.

    Se a livello generale è raccomandato consultare il proprio medico, questo diventa necessario se la sintomatologia coinvolge bambini piccoli, anziani o persone, anche adulti, con le difese immunitarie compromesse da altre malattie o condizioni, perché si tratta di categorie più a rischio di complicanze.

    Durata e quando rivolgersi al medico

    La gastroenterite virale si manifesta in forma acuta, cioè compare all’improvviso e ha una durata limitata nel tempo: nella maggior parte dei casi, infatti, si risolve nell’arco di pochi giorni, in genere non più di 7-10.

    È bene rivolgersi al medico se i sintomi non migliorano entro pochi giorni, o anzi peggiorano. In particolare, per gli adulti è importante richiedere un consulto nei casi in cui:

    • non si riesca a trattenere i liquidi per 24 ore;
    • si hanno vomito o diarrea da più di due giorni;
    • si vomita sangue;
    • si manifestano i segni della disidratazione (elencati sopra);
    • si nota sangue nelle feci;
    • si avverte un forte mal di stomaco;
    • si ha la febbre superiore ai 40 gradi.

    Per quanto riguarda bambini e neonati, invece, è fondamentale prestare particolare attenzione a tutti i sintomi e rivolgersi immediatamente al pediatra nel caso di:

    • febbre superiore ai 38,9 gradi;
    • stanchezza o eccessiva irritabilità;
    • diarrea sanguinolenta;
    • disagio o dolore;
    • sintomi della disidratazione.

    È fondamentale ricordare, infine, che mentre il rigurgito può essere un evento quotidiano con frequenza normale per i neonati, il vomito non lo è: questo, infatti, può essere causato da una pluralità di fattori, che possono richiedere cure mediche specifiche; quindi, è importante consultare il proprio medico o pediatra di fiducia per valutare il singolo caso.

    Per quanto riguarda la diagnosi, durante la visita i medici rilevano la gastroenterite virale nei pazienti basandosi sui sintomi e, se questi sono lievi e durano solo per un breve periodo, in genere non richiedono ulteriori esami. In alcuni casi, però, un esame fisico e degli esami delle feci possono aiutare a diagnosticare tale condizione.

    Infine, va considerato che la gastroenterite virale è contagiosa, soprattutto durante la fase acuta dell’infezione, ovvero a partire dalla manifestazione dei sintomi e fino a 48 ore dopo la loro scomparsa. Tuttavia, una persona infetta potrebbe essere contagiosa fino a due settimane dopo il recupero, quindi è bene prestare molta attenzione e seguire alcune buone pratiche di prevenzione.

    Fattori di rischio e prevenzione

    Come anticipato, la gastroenterite virale può colpire persone di tutte le età in tutto il mondo, ma vi sono alcuni fattori di rischio che interessano alcune particolari categorie, tra cui:

    • bambini piccoli: frequentando asili e scuole elementari, i più piccoli sono particolarmente vulnerabili in quanto il loro sistema immunitario non è ancora abbastanza resistente;
    • anziani: con il passare del tempo il sistema immunitario si indebolisce e i virus possono attaccare gli anziani, soprattutto coloro che vivono in comunità come case di riposo;
    • scolari o residenti in dormitori: ambienti ristretti in cui vivono un gran numero di persone sono luoghi favorevoli alla diffusione e alla proliferazione di virus e batteri e, di conseguenza, il gruppo di persone che ci vive corre un maggior rischio di contrarre la gastroenterite virale;
    • persone con sistema immunitario indebolito: coloro che, per svariate ragioni, hanno un sistema immunitario compromesso risultano particolarmente a rischio di contrarre quest’infezione virale.

    Al di là dei fattori di rischio, alcuni chiaramente non prevenibili, vi sono sicuramente alcune strategie di prevenzione e gestione che possono essere attuate per evitare di contrarre la gastroenterite virale.

    La prevenzione si attua soprattutto seguendo alcune basilari norme igieniche:

    • Lavarsi spesso le mani con il sapone, in particolare dopo che si è usata la toilette (o si è cambiato il pannolino di un bambino) e prima di maneggiare i cibi o di mangiare. È consigliato utilizzare acqua tiepida e sapone e strofinare bene le mani per almeno 20 secondi, concentrandosi intorno alle cuticole, sotto le unghie e nelle pieghe, prima di risciacquare abbondantemente. Una buona abitudine è quella di portare sempre con sé salviette igienizzanti e disinfettante per le mani, da utilizzare nei casi in cui acqua e sapone non siano disponibili.
    • Utilizzare oggetti personali separati in casa ed evitare, quindi, di condividere asciugamani da bagno, posate e stoviglie con altre persone.
    • Preparare il cibo in modo sicuro, quindi prestare attenzione alla preparazione e alla conservazione dei cibi, anche nella propria cucina e, a maggior ragione, fuori casa. Tra le buone norme da seguire rientrano lavare accuratamente frutta e verdura prima di mangiarla, pulire le superfici della cucina prima di preparare il cibo ed evitare di cucinare se si è malati.
    • Mantenere le distanze, evitando il contatto ravvicinato con chiunque abbia il virus.
    • Disinfettare le superfici dure come banconi, rubinetti e maniglie delle porte.
    • Evitare di entrare in contatto con la biancheria esposta al virus, indossando i guanti per toccare il bucato e lavando indumenti e biancheria da letto in acqua calda.

    È fondamentale prestare particolare attenzione quando si è in viaggio in altri Paesi, perché il rischio di contrarre infezioni a causa del cibo o dell’acqua contaminata è elevato. Per questo motivo, qualunque viaggiatore dovrebbe seguire alcuni semplici accorgimenti:

    • bere solo acqua in bottiglia, ben sigillata;
    • evitare i cubetti di ghiaccio, perché potrebbero essere stati realizzati con acqua contaminata;
    • utilizzare l’acqua in bottiglia per lavarsi i denti;
    • evitare di consumare alimenti crudi (frutta e/o verdura) o carne e pesce poco cotti.

    Infine, è bene ricordare che, oltre alle misure igieniche, un importante strumento preventivo è il vaccino: questo protegge i bambini da infezioni causate dal rotavirus ed è fortemente raccomandato nei primi mesi di vita. Esistono, in particolare, due vaccini in grado di proteggere i bambini dalle infezioni da rotavirus:

    • RotaTeq: i neonati ricevono tre dosi, all’età di 2, 4 e 6 mesi;
    • Rotarix: i neonati ricevono due dosi, all’età di 2 e 4 mesi.

    Questi vaccini, che si ricevono per via orale, affinché possano essere più efficaci dovrebbero essere somministrati entro le 15 settimane di età e i neonati devono ricevere tutte le dosi entro gli 8 mesi. Va ricordato che è sempre fondamentale discutere con il proprio pediatra della vaccinazione contro il rotavirus e di qualsiasi ulteriore terapia che interessi i più piccoli.

    Gastroenterite virale e alimentazione

    Come abbiamo già ricordato, diventa fondamentale, in caso di gastroenterite virale, prevenire la disidratazione, sopperendo alla perdita di liquidi e sali minerali derivante da diarrea e vomito.

    Allo scopo è opportuno in particolare bere frequentemente, ma a piccoli sorsi per non favorire la comparsa di conati di vomito. Per garantire la reidratazione dell’organismo, oltre all’acqua possono esseri utili tè, tisane, brodi di verdure o di carne, bevande sportive senza caffeina, spremute e centrifugati di frutta e verdure.

    Sul fronte strettamente dietetico, quando si ha la gastroenterite virale si può inizialmente perdere l’appetito. Se può essere utile lasciare a riposo lo stomaco per qualche ora dopo un episodio di vomito o in caso di nausea, appena torna la voglia di mangiare si può riprendere la propria alimentazione abituale, prediligendo, almeno all’inizio, il consumo di cibi come riso, pasta, patate, pane e cracker, carni bianche come il pollo (e il pollame in generale) e il pesce. Per quanto riguarda frutta e verdura, invece, sono da prediligere carote e banane ma, in via generale, sarebbe bene evitare di mangiarle crude, in quanto sono ricche di fibre e possono favorire i movimenti intestinali.

    In caso di gastroenterite virale non viene generalmente prescritta una specifica dieta ristretta, ma ci sono cibi che, in alcune persone, possono contribuire a peggiorare sintomi come la diarrea e che, quindi, è consigliabile evitare per alcuni giorni, per esempio:

    • bevande a base di caffeina (caffè, tè e alcune bevande analcoliche), in quanto la caffeina può aumentare la motilità intestinale;
    • alcolici, che portano effetti diuretici e possono aggravare i sintomi intestinali;
    • alimenti molto ricchi di fibre, come i prodotti integrali;
    • cibi e bevande contenenti grandi quantità di zuccheri semplici (per esempio dolciumi, bevande zuccherate e alcuni succhi di frutta);
    • latte e latticini che contengono lattosio, che possono contribuire a episodi di dissenteria;
    • cibi grassi, fritti, troppo conditi e/o speziati.

    Se necessario, il medico può raccomandare l’assunzione di farmaci antiemetici (per ridurre nausea e vomito) o farmaci antidiarroici (per diminuire la motilità dell’apparato digerente).

    In farmacia sono, inoltre, disponibili diverse tipologie di soluzione reidratante orale (in genere sono preparati in polvere da sciogliere in acqua), che forniscono oltre ai liquidi anche i sali minerali necessari. Nei bimbi allattati, al seno o artificialmente, si può generalmente continuare l’alimentazione abituale.

    Può essere utile, inoltre, assumere integratori di probiotici (fermenti lattici) e prebiotici che aiutano a migliorare l’equilibrio della flora batterica e a combattere la diarrea.

    Salvo indicazioni differenti da parte del medico o di altri specialisti in gastroenterologia, gli antibiotici non sono indicati per il trattamento della gastroenterite virale.

    In ogni caso, è sempre bene consultare il proprio medico prima di adottare soluzioni fai da te o assumere qualsiasi tipologia di farmaco.

    In sintesi

    La gastroenterite virale, chiamata anche “influenza intestinale”, è una condizione comune e altamente contagiosa causata da un virus che colpisce l’intestino. Questa può interessare chiunque, ma è più frequente in coloro che hanno un sistema immunitario più debole, come anziani e bambini. I sintomi più comuni includono vomito, diarrea, nausea e dolori addominali. Solitamente la gastroenterite virale guarisce spontaneamente nell’arco di pochi giorni, ma è fondamentale consultare il proprio medico per un controllo (o il pediatra, se la condizione interessa i bambini) nel caso in cui i sintomi si aggravino o non accennino a migliorare dopo qualche tempo. Fondamentale è la prevenzione, che si attua principalmente seguendo semplici pratiche igieniche, quali lavare adeguatamente le mani, disinfettare le superfici ed evitare il contatto con persone e/o oggetti infetti.

    FAQ

    La gastroenterite virale è contagiosa?
    Sì, tale condizione è molto contagiosa. Per questo motivo è importante limitare i contatti con le altre persone quando si è infetti e adottare tutte le necessarie pratiche igieniche per evitare la contaminazione.

    Cosa si dovrebbe mangiare con la gastroenterite virale?
    Non esistono indicazioni specifiche sull’alimentazione da seguire, ma ci sono alcuni alimenti che è meglio evitare in quanto potrebbero peggiorare la sintomatologia. Tra questi rientrano i cibi ricchi di grassi, zuccheri, caffeina o latte [10.5] Vanno, invece, preferiti carboidrati (riso, pasta, pane e patate), carni bianche, pesce e frutta e verdura (possibilmente cotta).

    Come si contrae la gastroenterite virale?
    Il modo più comune per sviluppare la gastroenterite virale è tramite il contatto diretto con una persona o con oggetti infetti. È possibile sviluppare l’infezione anche ingerendo cibi e/o acqua contaminati.

    Fonti

    • Stuempfig ND, Seroy J. Viral Gastroenteritis.  2020 Jun 25. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2020 Jan–.
    • National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, Viral gastroenteritis - Accesso in data febbraio 2024
    • Mayo Clinic, Viral gastroenteriti - Accesso in data febbraio 2024
    • National Library of Medicine (Medline plus), Viral Gastroenteritis - Accesso in data novembre 2020
    • Epicentro (Istituto Superiore di Sanità), Norovirus - Accesso in data novembre 2020
    • Epicentro (Istituto Superiore di Sanità), Rotavirus - Accesso in data novembre 2020
    • Mayo Clinic, Diarrhea - Accesso in data novembre 2020
    • My Cleveland Clinic, Stomach Flu - Accesso in data febbraio 2024