Avere la diarrea significa emettere in abbondanza feci molto morbide o acquose più volte al giorno e comunque con maggiore frequenza rispetto alla norma. A tutti può capitare di avere episodi occasionali di diarrea, in genere non preoccupanti. Tuttavia la diarrea non va mai sottovalutata perché può portare con facilità alla disidratazione.

Particolare attenzione merita la diarrea persistente che potrebbe essere spia di un problema più serio da approfondire, per questo è opportuno richiedere un consulto al proprio medico, in particolare quando i sintomi non si risolvono in pochi giorni. Inoltre, non bisogna confondere la diarrea con la dissenteria. Molti, infatti, tendono erroneamente a equiparare queste due condizioni. La dissenteria però è caratterizzata, oltre che dall’abbondante evacuazione di feci liquide, anche da scariche dolorose con emissione di sangue, muco e talvolta pus nelle feci. La dissenteria è dunque una forma molto più grave di diarrea tale da richiedere un’attenzione medica urgente con l’esecuzione di esami specifici

Diarrea: le cause

In base alla sua durata, questa alterazione del transito intestinale viene distinta in:

  • diarrea acuta, se dura meno di 2 settimane
  • diarrea cronica, se è presente per più di 3-4 settimane circa.

Queste due forme di diarrea possono avere cause diverse: scopriamole insieme.

Le cause più comuni di diarrea acuta

La causa più comune di diarrea, sia negli adulti sia nei bambini, è la gastroenterite, ovvero un’infezione intestinale che può essere determinata da un ampio spettro di agenti infettivi (virus, batteri, protozoi). La gastroenterite causa una diarrea acuta a cui di solito si associano altri sintomi caratteristici come nausea, vomito, gonfiore e dolore addominale, e talvolta febbre.

Le gastroenteriti sono particolarmente comuni nei neonati e nei bambini sotto i 5 anni. In questi casi sono in genere causate da virus (soprattutto il Rotavirus e talvolta lo stesso virus dell’influenza) o da batteri (come il Campylobacter e l’Escherichia coli, contenuti in cibo contaminato che possono causare intossicazioni o tossoinfezioni alimentari). Tra i parassiti causa di diarrea c’è invece la giardia, trasmessa all’uomo attraverso acqua contaminata.

Le infezioni intestinali possono essere contratte anche durante un viaggio all’estero, in particolare in Paesi dove le condizioni igieniche sono carenti. In questi casi si parla di diarrea del viaggiatore, provocata dall’ingestione di bevande e alimenti contaminati da batteri e in alcuni casi anche da virus o protozoi. Per questo motivo si consiglia sempre a chi si reca in zone con scarse condizioni igienico-sanitarie di:

  • evitare di bere l’acqua del rubinetto
  • non mangiare verdure, carne e pesce crudi o poco cotti
  • sbucciare sempre la frutta
  • bere solo bibite imbottigliate o bollite (tè e caffè) e non bere bevande con ghiaccio.

Accanto alle infezioni intestinali, tra le più comuni cause di diarrea acuta rientrano le intolleranze alimentari, le allergie, l’uso di particolari farmaci nonché stati di stress e ansia.
Le intolleranze alimentari sono reazioni avverse al cibo che non sono mediate dal sistema immunitario. Tra queste rientrano per esempio l’intolleranza al lattosio dovuta alla mancata o ridotta produzione di lattasi (l’enzima deputato alla digestione di questo zucchero) e le intolleranze legate all’eccessiva “sensibilità” ad alcune sostanze contenute nei cibi, per esempio caffeina, istamina, etanolo. Tra i sintomi tipici delle intolleranze alimentari c’è appunto la diarrea, in genere accompagnata da dolori addominali e pancia gonfia.
La diarrea può essere spia anche di allergie alimentari, soprattutto nei bambini nel primo anno di vita dove in genere si associa ad altri sintomi quali vomito, dolori addominali, sangue nelle feci, rallentamento della crescita o perdita di peso.
La diarrea può comparire anche come effetto collaterale di farmaci.

Le cause più comuni di diarrea cronica

Quando la diarrea non è un episodio passeggero, ma al contrario tende a ripresentarsi periodicamente o a essere persistente, è probabile che sia dovuta a disturbi funzionali od organici dell’intestino, in questo caso è necessario fare riferimento al medico di medicina generale o allo specialista gastroenterologo, al fine di avere una diagnosi corretta e intervenire appropriatamente.

Diarrea: i rimedi

La diarrea acuta spesso si risolve nell’arco di alcuni giorni, senza bisogno di particolari cure. Tuttavia, per evitare complicazioni, prima tra tutte la disidratazione conseguenza dell’eccessiva perdita di liquidi, e per favorire una risoluzione più veloce, può essere utile seguire alcuni accorgimenti, soprattutto quando a soffrirne sono soggetti più fragili come bambini piccoli e anziani.

Idratarsi bene

Per la prevenzione della disidratazione è bene bere molti liquidi. Vanno bene acqua, brodi, tisane. Se è presente anche vomito può risultare difficile trattenere i liquidi, per cui è bene cercare di integrarli bevendo spesso a piccoli sorsi. In alcuni casi, per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi, può essere utile l’assunzione di soluzioni reidratanti orali. Gli integratori reidratanti sono delle polveri da sciogliere in acqua, ricche in sali minerali e glucosio, in proporzioni specifiche. Tra i sali minerali sono presenti di solito sodio, potassio, cloro.

Farmaci

In alcuni casi, se la diarrea non accenna a migliorare, possono essere utili i farmaci antidiarroici, che agiscono rallentando i movimenti dell’intestino per favorire un maggior assorbimento dell’acqua contenuta nelle feci, oppure riducendo la quantità di acqua prodotta dall’intestino tenue. In questo modo le feci risultano più solide e gli attacchi di diarrea meno frequenti. Tuttavia, se la diarrea ha un’origine infettiva, può rappresentare una strategia dell’organismo per espellere il patogeno responsabile, e quindi fermarla può ritardare la guarigione.
La cura con gli antibiotici va riservata ai casi in cui la diarrea abbia origine da infezioni batteriche e deve essere comunque valutata e prescritta dal medico. Spesso, in associazione al trattamento antibiotico, viene suggerita l’assunzione di fermenti lattici che aiutano a ristabilire la composizione della flora batterica intestinale.

Alimentazione

Per quanto riguarda l’opportunità di mangiare o meno in caso di diarrea e i cibi da preferire o evitare nei più piccoli, i pediatri sconsigliano di solito le bibite e i succhi di frutta, ma suggeriscono, già dopo alcune ore (3-4) dall’inizio della reidratazione orale, di offrire al bambino gli stessi alimenti che assume normalmente, evitando diete in bianco o altri tipi di restrizioni. Il piccolo può continuare a mangiare ciò che più gradisce, compreso il latte, e l’allattamento al seno va proseguito in ogni caso.
Per accelerare la risoluzione della diarrea e ristabilire il benessere intestinale si possono inoltre assumere, seguendo le indicazioni del pediatra, specifici probiotici, ovvero ceppi batterici in grado di favorire l’equilibrio della flora intestinale.
Nell’adulto in genere si consiglia di riprendere ad alimentarsi appena ci si sente in grado di mangiare. Vediamo nei seguenti paragrafi quali sono i cibi consigliati e quelli da evitare.

Diarrea: i cibi consigliati

Quando è presente la diarrea può essere utile privilegiare nella propria dieta alcuni cibi a discapito di altri. Ecco alcuni semplici consigli:
– assumere cibi e bevande ricchi di sodio e potassio come banane o patate bollite;
– privilegiare prodotti a base di farina raffinata come pasta, riso, fette biscottate, grissini, crackers e pane bianco;
cucinare carne e pesce al vapore, ai ferri o al forno senza grassi;
tra i vegetali privilegiare carote e mele, in quanto ricche in pectine, fibre solubili che grazie alle proprietà assorbenti riescono ad aumentare la consistenza delle feci.

Inoltre, è consigliabile mangiare poco e spesso per non sovraccaricare lo stomaco e l’intestino.

Diarrea: gli alimenti da evitare

Alcuni cibi possono rendere le feci liquide e sono da evitare o limitare, soprattutto in presenza di diarrea cronica. È quindi raccomandato di:
non mangiare cibi fritti o grassi, pasticcini e torte;
– limitare il consumo di fagioli, piselli, verdure a foglia verde, mais, cavolfiore, prugne e altri cibi vegetali che possono causare meteorismo o rendere le feci troppo morbide;
– evitare le bevande con molta caffeina (caffè, tè e bibite che la contengono) e gli alcolici;
– evitare o limitare il consumo di latte e latticini se si nota che peggiorano la diarrea.