Il termine “intestino pigro” è generalmente utilizzato per descrivere una condizione non patologica che può provocare diversi sintomi gastrointestinali, quali difficoltà a evacuare, pesantezza di stomaco, gonfiore addominale e calo dell’appetito. Non si tratta di una vera e propria patologia, e spesso il termine viene utilizzato per indicare condizioni di digestione lenta, che si traduce in movimenti intestinali poco frequenti e stitichezza.

Le cause di tale condizione possono essere differenti, così come i sintomi con cui si manifesta. Per questo motivo, è fondamentale conoscere il proprio corpo e individuare tempestivamente eventuali situazioni anomale, così da poter consultare un medico e individuare l’opzione terapeutica più adatta per ripristinare il benessere dell’intero organismo.

Come si manifesta?

I pazienti che soffrono di transito intestinale rallentato riportano generalmente i seguenti sintomi:

  • dolore e crampi addominali;
  • stipsi cronica, caratterizzata da feci dure che rendono difficoltosa l’evacuazione e mancanza di stimolo;
  • gonfiore addominale, accompagnato da sensazione di pienezza dopo i pasti;
  • difficoltà digestive legate al rallentamento del processo di digestione;
  • nausea e sensazione di affaticamento.

Se, in passato, vi erano esclusivamente dei criteri internazionali per definire le caratteristiche di questa condizione, oggi si parla di “intestino pigro” facendo non tanto rifermento alla frequenza delle evacuazioni, ma alla sensazione generale del paziente e a come questa condizione interferisce con la sua qualità della vita. Si tratta, quindi, di un disturbo abbastanza soggettivo, che si presenta più comunemente nelle donne.

È evidente che gran parte dei sintomi che caratterizzano questa condizione sono comuni alla maggior parte dei disturbi a carico dell’apparato digerente. Per questo motivo, è fondamentale monitorare la sintomatologia e consultare un medico nel caso in cui i sintomi si protraggano per troppo tempo o interferiscano considerevolmente sulla qualità della vita.

Possibili cause

Vi sono numerose cause che possono portare un rallentamento dei movimenti intestinali. Di seguito sono riportate le più comuni.

  • Abuso di lassativi: un uso prolungato di lassativi e stimolanti può abituare l’organismo a espellere le feci solo quando questi vengono assunti, rallentando la motilità intestinale.
  • Consumo di fibre: consumare alimenti ricchi di fibre (cereali integrali, frutta e verdura) è un toccasana per l’organismo, ma un consumo eccessivo e non corredato da un’adeguata quantità d’acqua può provocare complicazioni a livello gastrointestinale. Le fibre, infatti, contribuiscono all’aumento del volume delle feci nel retto, rendendole più secche e difficili da espellere. Per questo motivo è importante consumarle regolarmente, abbinandole a una buona dose di liquidi.
  • Scarsa idratazione: assumere quotidianamente una buona dose di liquidi e acqua è fondamentale per il benessere dell’organismo, in quanto questa contribuisce a numerosi meccanismi corporei; nel caso dell’intestino pigro, una scarsa assunzione di liquidi non consente di ammorbidire le feci e, di conseguenza, ne rende difficile l’espulsione.
  • Sedentarietà: avere uno stile di vita attivo è fondamentale per mantenere attivo anche il meccanismo digestivo; di conseguenza, uno stile di vita sedentario può ridurre la motilità intestinale.
  • Sindrome dell’intestino irritabile: questa condizione intestinale provoca numerosi problemi digestivi, come costipazione, presenza di gas e diarrea.
  • Farmaci: alcuni medicinali, come gli oppioidi, possono causare stitichezza e rallentare il processo digestivo.
  • Blocco fisico: un’escrescenza o un qualsiasi altro tipo di blocco fisico all’interno del tratto digestivo può essere responsabile di un rallentamento del processo di digestione.
  • Stress e ansia: periodi caratterizzati da forte stress possono influenzare i movimenti intestinali.
  • Squilibri ormonali: coloro che soffrono di problemi alla tiroide (ipotiroidismo o ipertiroidismo) o si trovano in altre condizioni che provocano variazioni ormonali (quali la menopausa o la gravidanza) possono avere delle disfunzioni dei movimenti intestinali.
  • Danni ai nervi: i danni ai nervi interessati nel processo di digestione possono rallentarlo, provocando sintomi a livello intestinale.

Ulteriori fattori che possono contribuire sono la presenza di emorroidi, l’adozione di scorrette abitudini comportamentali (quali, per esempio, non assecondare lo stimolo a defecare) e le disfunzioni del pavimento pelvico.

Considerando l’ampia varietà delle cause che possono portare una pigrizia intestinale è importante cercare di fare attenzione ai fattori di rischio e individuare delle strategie comportamentali utili a favorire il regolare processo di digestione. In caso di dubbi sul proprio stato di salute, poi, è importante consultare un medico e richiedere il consiglio di uno specialista per assicurare il benessere del proprio organismo.

Trattamenti e rimedi efficaci

Il trattamento da adottare per ripristinare la regolare motilità intestinale dipende dalla causa che ne ha provocato l’alterazione. Tuttavia, esistono una serie di buone abitudini che è possibile adottare per favorire la regolarità intestinale.

Innanzitutto, è fondamentale assecondare lo stimolo quando questo si presenta, evitando di passare molto tempo seduti sul water; questo comportamento scorretto, infatti, se protratto nel tempo può risultare dannoso arrivando a provocare comparsa di emorroidi e prolassi. In merito alla posizione da assumere, invece, quella più corretta è considerata quella tipica delle toilette alla turca. Assecondare lo stimolo, poi, è fondamentale anche per i bambini, quindi è importante educarli ad andare in bagno appena lo avvertono; ignorare lo stimolo e rimandare la defecazione, infatti, può essere molto dannoso per i più piccoli perché può portare alla stitichezza e può arrivare a sviluppare un rapporto conflittuale con il momento della defecazione.

Fondamentale è prestare attenzione all’alimentazione, che rappresenta il motore vero e proprio della digestione. All’interno di una dieta ben bilanciata dovrebbero sempre essere presenti frutta e verdura, cereali, legumi e pane e pasta integrali. Al contrario, andrebbero evitati alimenti che appesantiscono il processo digestivo, rallentandolo, e quelli noti per provocare stitichezza; tra questi vi sono i cibi ricchi di zuccheri e grassi, le bevande gassate, i cibi fritti o piccanti, i carboidrati raffinati, il cioccolato, gli alcolici, il riso e i lievitati (come la pizza).

Insieme a un’alimentazione equilibrata è fondamentale abbinare il movimento e un’adeguata attività fisica, in quanto praticare regolarmente sport o altre attività (anche a bassa intensità) favorisce la motilità intestinale. Inoltre, è importante assicurarsi adeguati livelli di idratazione e bere almeno due litri di acqua al giorno per favorire l’ammorbidimento delle feci e facilitare il transito intestinale.

Un valido aiuto è rappresentato anche dai probiotici e dai fermenti lattici che, integrati all’interno del proprio regime alimentare, possono favorire l’equilibrio della flora intestinale e contribuire al regolare funzionamento dell’intestino.

Infine, nei casi in cui non si riesca ad evacuare, è possibile ricorrere all’uso del clistere, che consiste nell’eliminazione delle feci presenti nell’intestino tramite un’iniezione di liquido dal retto; si tratta di una procedura che può aiutare il soggetto stitico a defecare, ma non è un trattamento utile a risolvere la problematica a lungo termine.

Se i sintomi dell’intestino pigro non accennano a diminuire nonostante l’adozione di comportamenti volti a favorire la motilità intestinale, è fondamentale richiedere un consulto medico per indagare sulle cause sottostanti e individuare l’opzione terapeutica più adatta. Ogni organismo, infatti, è diverso e può richiedere un approccio differenziato a seconda di fattori specifici non sempre prevedibili. Rivolgersi a uno specialista, consultando anche un nutrizionista o un gastroenterologo, può rivelarsi l’opzione migliore per ripristinare il proprio benessere e assicurarsi una buona qualità della vita.

 

Fonti e bibliografia

  1. IRCCS Humanitas Research Hospital, Intestino pigro in vacanza, i consigli utili (Ultimo accesso in data marzo 2025)
  2. Medical News Today, Lazy bowel: What to know (Ultimo accesso in data marzo 2025)
  3. IRCCS Humanitas Research Hospital, Intestino pigro, i consigli per contrastarlo (Ultimo accesso in data marzo 2025)
  4. Humanitas Medical Care, Cosa fare in caso di digestione lenta? (Ultimo accesso in data marzo 2025)
  5. Gruppo San Donato, La Pulizia Intestinale con Probiotici e prebiotici (Ultimo accesso in data aprile 2025)