Il termine “borborigmi” è usato per descrivere i rumori e i gorgoglii addominali che provengono dal tratto gastrointestinale, dovuti al gas e agli alimenti che attraversano il sistema digerente e ai loro movimenti nell’intestino.
Si tratta di rumori simili a brontolii, che si possono manifestare in qualunque momento della giornata, creando a volte un certo imbarazzo. Possono comparire raramente o con una certa frequenza, sia quando si ha fame, magari perché si è a digiuno da molte ore, sia dopo un pasto più o meno abbondante; possono essere lievi o più intensi, e accompagnarsi ad altri sintomi, come gonfiore e flatulenza.
I borborigmi sono legati alla motilità dell’apparato digerente, nota con il nome di peristalsi, possibile grazie alla contrazione della muscolatura liscia, che avvolge gli organi coinvolti nella digestione. Si tratta di un fenomeno fondamentale per consentire il passaggio del cibo e dei liquidi ingeriti lungo tutto il tubo digerente, la digestione (gastrica e intestinale) degli alimenti e l’assorbimento delle sostanze nutritive (carboidrati, proteine, grassi ecc.), che dal lume intestinale passano nel circolo sanguigno.
La peristalsi dipende da molti fattori, come la quantità e il tipo di cibo ingerito, lo stato emotivo, l’attività fisica o la presenza di patologie, ed è normalmente accompagnata proprio dai borborigmi, provocati dal passaggio degli alimenti e del gas ingerito o prodotto durante il processo di digestione.

L’origine dei borborigmi

Da un punto di vista fisiologico, i borborigmi possono essere provocati da:

  • aerofagia, cioè l’ingestione di aria, più frequente quando si masticano chewing-gum o se si mangia troppo velocemente
  • reazioni chimiche che avvengono durante il processo digestivo
  • fermentazione degli alimenti da parte dei batteri che costituiscono il microbiota intestinale
  • movimento del bolo alimentare all’interno del tubo digerente.

Nell’uomo, si muovono nell’apparato digerente fino a 30 ml/min di gas, che viene generalmente eliminato attraverso il retto e le eruttazioni.
Può capitare che il gas espulso produca odori sgradevoli. I composti che possono produrre cattivi odori includono:

  • acidi carbossilici
  • fenoli
  • ammoniaca
  • acido solfidrico
  • indolo
  • scatolo
  • mercaptani
  • ammine volatili
  • chetoni
  • alcoli e alcuni acidi grassi.

I borborigmi possono avere origine non solo nell’intestino, ma anche nello stomaco, quando viene stimolata la secrezione dei succhi gastrici e le sue pareti si distendono per ricevere e digerire il cibo ingerito, ma anche tra un pasto e l’altro.
Spesso, i rumori generati dalle contrazioni dello stomaco possono essere scambiati per i morsi della fame, perché si interrompono se si ingerisce del cibo o se si beve acqua. 

Borborigmi: i cibi e le cattive abitudini che favoriscono la presenza di gas nell’apparato digerente

La presenza di una certa quantità di gas nell’apparato digerente è fisiologica, ma l’ingestione di alcuni cibi o bevande con la dieta può causarne una maggiore produzione e, quindi, un aumento dell’intensità o della frequenza dei borborigmi. Ad esempio, questo può avvenire quando si consumano alimenti ricchi di zuccheri, tra cui il fruttosio, molto abbondante nella frutta e utilizzato come dolcificante in bibite e altri prodotti, e gli oligosaccaridi, presenti per esempio nelle cipolle e in broccoli e cavoli. A facilitare la produzione di gas intestinali sono anche gli alimenti ricchi di amidi e fibre, per esempio legumi, come fagioli e lenticchie, e cereali che contengono la crusca.
Tutti gli alimenti che non vengono digeriti completamente a livello dello stomaco arrivano all’intestino crasso, dove i batteri che costituiscono la flora batterica intestinale li scompongono e li sottopongono al processo di fermentazione, causando appunto la produzione di gas.

Inoltre, cattive abitudini come mangiare velocemente o mentre si parla, e il consumo eccessivo di gomme da masticare può favorire l’ingestione di aria durante i pasti. In questo caso, come già accennato, si parla di aerofagia, che si può associare a frequenti eruttazioni, flatulenza, e ovviamente anche a un aumento dei borborigmi. Alla presenza di gas nell’apparato digerente contribuisce anche il consumo eccessivo di bevande gassate.

Tra i farmaci, l’assunzione di lassativi, che facilitano il transito intestinale in caso di stipsi, può indurre, tra gli altri effetti, la comparsa di borborigmi intestinali.

Come diminuire la presenza dei borborigmi?

La prima cosa da fare se si vuole ridurre la presenza dei borborigmi è sicuramente agire sull’alimentazione, riducendo il consumo di tutti quei cibi che aumentano la produzione di gas intestinali e delle bevande gassate.
Inoltre, è utile seguire buone abitudini, come consumare i pasti con calma e in un ambiente tranquillo, lontano dal telefono, e ridurre il consumo di chewing-gum. È bene poi suddividere i pasti in tre principali (una colazione ricca, il pranzo e la cena) e due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio.
Per regolarizzare la funzione intestinale e ridurre i borborigmi, il medico può consigliare l’assunzione di integratori alimentari contenenti probiotici, come lattobacilli e bifidobatteri, fermenti lattici in grado di favorire l’equilibrio del microbiota intestinale e quindi il benessere dell’intestino.
Se i borborigmi si associano a gonfiore addominale, meteorismo e flatulenza, il medico può consigliare l’assunzione di prodotti a base di simeticone o dimeticone, che facilitano l’eliminazione dei gas presenti nel tratto gastro-intestinale, oppure di rimedi naturali, come il carbone vegetale o tisane e infusi a base, per esempio, di finocchio.

Quando consultare il medico

La presenza di gas nell’intestino è un fenomeno fisiologico, che però varia da persona a persona.
Come già accennato, la comparsa di borborigmi può verificarsi comunemente durante o dopo i pasti e, pur causando in alcune situazioni disagio e imbarazzo, di solito rappresentano solo il segno di un sistema digestivo normalmente funzionante e raramente un aumento nella frequenza e intensità dei borborigmi indica una patologia grave.

Tuttavia, è opportuno consultare il proprio medico o uno specialista in gastroenterologia se la presenza di gas è persistente o se è associata a:

  • vomito
  • diarrea
  • coliche
  • stitichezza
  • perdita di peso involontaria
  • sangue nelle feci
  • bruciore di stomaco.

In questi casi, il gastroenterologo potrebbe valutare la prescrizione di alcuni esami più approfonditi per individuare la causa di questi sintomi, come la gastroscopia e la colonscopia.

In particolare, un aumento significativo dei rumori intestinali si può verificare in caso di intossicazione alimentare oppure in presenza di alcune patologie, tra cui:

  • la sindrome dell’intestino (o del colon) irritabile
  • la gastrite
  • la dispepsia (ossia la cattiva digestione)
  • allergie e intolleranze alimentari, in particolare l’intolleranza al lattosio, ovvero l’incapacità di digerire questo zucchero del latte, che viene quindi fermentato dai batteri intestinali, causando la formazione di gas intestinale
  • celiachia, causata dall’ingestione di glutine, presente nel pane, nella pasta e negli altri cibi preparati con farine che contengono questa proteina
  • reflusso gastroesofageo
  • gastroenterite
  • diabete
  • colite ulcerosa e spastica
  • diverticolite.

In tutti questi casi l’aumento dei borborigmi si può associare a disturbi come dolore addominale, pancia gonfia, crampi addominali, diarrea e meteorismo.

In generale, il malassorbimento delle sostanze nutritive, dalle vitamine ai grassi, dalle proteine ai minerali, può anch’esso generare, tra i vari sintomi, i borborigmi.

Oltre alle condizioni fisiche, anche ansia e stress, depressione, stanchezza e insonnia possono interferire con il processo digestivo e, quindi, causare l’aumento della produzione di gas e dei conseguenti suoni da essi provocati nell’apparato digerente.

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